Dopo il parere di centinia di esperti "so tutto" perchè non fate qualcosa di serio? Io aspetto pazientemente.
Ho già espresso diverse volte le ragioni per le quali non si deve fare un ponte sullo stretto di Messina e rivedere come siamo riusciti - con successo - a far crollare il Morandi può solo essere sinergico !
Il Ponte Morandi è crollato per la corrosione della parte superiore del tirante Sud, dal lato di Genova, della pila 9 e i reati contestati vanno dal disastro colposo all'omicidio colposo stradale plurimo aggravato dalle violazioni delle norme anti infortunistiche: per le indagini preliminari è arrivato un documento in cui il sostituto procuratore Massimo Terrile ha specificato tutti i reati che i pm hanno contestato alle 68 persone indagate per il crollo del Ponte Morandi.
La Società Autostrade ha chiesto il patteggiamento per il crollo del Ponte Morandi
Il patteggiamento ammonta a quasi 30 milioni di euro, ed è una conseguenza del passaggio di proprietà di ASPI dalla famiglia Benetton allo stato. Per il crollo del ponte Morandi rimangono indagate molte persone e potete scommettere che nemmeno una farà un giorno in galera perché – in ITALIA- non si riesce mai a responsabilizzare un responsabile che risponda responsabilmente delle proprie responsabilità.
Enzo Siviero, ingegnere, professore emerito di "Ponti e grandi strutture", rettore dell'Università Campus, tra i maggiori esperti della materia, direttore della rivista "Galileo" e componente del Comitato scientifico della "Ponte sullo Stretto di Messina SpA", la società che dal 1981 al 2013 si è occupata della progettazione e dell'appalto del Ponte sullo stretto, dice che il ponte si può fare e anch’io sono d’accordo…tutto si può fare ma quando l’Etna si ricorderà di essere un vulcano …quando le placche continentali sulle quali dovrebbe poggiare si sposteranno…quando un vento da nord lo porterà in oscillazione…quando etc.etc…lo spettacolo sarà più convincente delle mie parole perchè che non è saggio fare una simile opera in un punto di scontro tra la placca Africana e quella Euroasiatica.
IL «MOTORE» E' LO SCONTRO TRA AFRICA ED EURASIA
Nelle riproduzioni grafiche dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, il complesso sistema geodinamico che contraddistingue lo Stretto di Messina, la Sicilia orientale e il Basso Tirreno. E' qui il punto di scontro tra la placca Africana e quella Euroasiatica. E' qui il punto di subduzione: dove, cioè, un blocco continentale sprofonda sotto l'altro, deformando la superficie e mettendo in tensione le faglie locali che a loro volta accumulano quell'energia che, nel tempo, verrà poi rilasciata attraverso i momenti di rottura: i terremoti. La porzione settentrionale della Sicilia, dunque, viene compressa verso nord, mentre l'area dello Stretto è caratterizzata da un movimento distensivo (le due sponde si allontanano di due millimetri all'anno) così intenso da generare nell'arco dei millenni sismi potenzialmente anche catastrofici. «Nella punta nord-orientale della Sicilia – spiegano i ricercatori dell'Ingv – ci sono due sistemi complicati di trasferimento e di sforzi sismogenetici. Oggi siamo in grado di capire quali faglie stanno accumulando una deformazione che in futuro sarà rilasciata con un terremoto. Abbiamo visto e abbiamo misurato la compressione che anno dopo anno avvicina Lipari a Vulcano. Abbiamo scoperto che le faglie sul lato calabro sono molto attive. A tal punto che avrebbero dato un contributo non di poco conto anche in occasione del terremoto del 1908. E questo ci induce a rivedere il quadro.
C è chi ha paragonato il ponte sullo stretto di Messina al ponte che unisce Danimarca e Svezia...MAI viste due problematiche tanto diverse! Ma si può fare e vi invito a farlo al più presto!Alla mia età , non vorrei perdermi il finale della telenovela!!!
Gian Franco Bonanni
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