Essendo nato all’inizio del secolo scorso, ricordo cose che solo pochi sopravvissuti conoscono: Aprite “You Tube Music” e digitate “ Sotto i trulli di Alberobello”. Questa allegra canzoncina, era cantata sia da Aurelio Fierro che dal Duo FASANO. Ma cosa sono i trulli?
L’origine dei trulli è davvero singolare: alcuni studiosi ritengono che fossero presenti già nel XIV secolo ma è nel XV secolo che hanno la loro massima espansione, in concomitanza di un editto del Regno di Napoli che imponeva tributi a ogni nuovo insediamento urbano. L'ingegno portò il popolo a concepire delle costruzioni che si potessero demolire con facilità, infatti quando il delegato del Re stava per arrivare a riscuotere le tasse, bastava togliere la chiave di volta ed ecco le case si trasformavano in cumuli di pietre.
Questo dimostra che già allora c’erano evasori fiscali.
Oggi sono utilizzati ancora come abitazioni e sono oggetto di continui studi da parte di ingegneri e architetti internazionali (alcuni dei quali hanno anche tentato di riprodurli altrove).
I trulli sono un geniale esempio di architettura spontanea, è costruiti su una solida base sulla quale si innesta la pesante muratura in calce. Antichissime tecniche di costruzione danno vita a una struttura che, seppur priva di elementi di sostegno, possiede una straordinaria capacità statica.
La pianta del trullo è, solitamente, circolare e gli ambienti interni si distribuiscono intorno al vano centrale. Lo spessore delle mura e le poche finestre assicurano un ottimale equilibrio termico: calore in inverno e fresco in estate. Importantissima è la chiave di volta, spesso chiusa da un pinnacolo decorativo con motivi di carattere esoterico, spirituale o propiziatorio.
Verso la metà del XVI secolo il distretto di Monti era occupato da una quarantina di trulli, ma fu solo nel 1620 che l'insediamento avviò la sua espansione. Nel 1797, verso la fine del dominio feudale, venne adottato il nome di Alberobello, e Ferdinando IV di Borbone, re di Napoli, conferì alla località il titolo di città. L'alone di leggenda che circonda i trulli di Alberobello è dovuto alle misteriosi iscrizioni bianche che, ancora oggi, è possibile osservare sui caratteristici tetti conici dei trulli di Alberobello. Si tratta di simboli magici e propiziatori, sul cui significato il dibattito è ancora aperto. La maggior parte dei simboli sui tetti dei trulli di Alberobello sono di origine religiosa, come la croce e il sole, che rappresenta la natura divina del Cristo.
Ora i trulli di Alberobello sono riconosciuti come bene culturale dell’UNESCO.
Sebbene i trulli rurali siano diffusi in tutta la Valle d' Itria, la massima concentrazione di esemplari meglio conservati di questa forma architettonica si trova nella cittadina di Alberobello, con più di 1500 strutture nei rioni di Monti e Aja Piccola. I trulli sono delle tradizionali capanne in pietra a secco con il tetto composto da lastre incastonate a secco. I trulli sono oggetto di grande orgoglio per i pugliesi, un tesoro di inestimabile valore da tutelare, affinché anche le generazioni future possano goderne. Nonostante tutto, sono rimasti davvero in pochissimi a saper ancora costruire un trullo. Il trullaro è uno dei mestieri più antichi praticati in Puglia. Ad esempio, i mastri “trullari” rimasti attualmente ad Alberobello sono solo cinque e, purtroppo, non più giovanissimi. Troppo pochi per tramandare l’antica arte della costruzione a secco. Per evitare, così, che i mastri trullari scompaiano definitivamente, a novembre dello scorso anno è stato organizzato un corso di 600 ore per formare 18 giovani mastri che possano continuare la tradizione dei loro maestri e continuare a costruire trulli così come avveniva 100 anni fa. Il corso, con 250 ore di formazione in aula e 350 sul campo, non esclude la possibilità di creare nuovi posti di lavoro. Il corso, come ha spiegato Roberto Panaro, uno dei cinque mastri ancora in attività era destinato ai giovani.
Alberobello: cosa mangiare e dove non prendere fregature:
Ecco i tre migliori ristoranti di Alberobello, dove mangiare ottima cucina tipica pugliese. Tutti testati personalmente. Consulta la mappa di Alberobello e dintorni per capire dove si trovano di preciso.
– Favola in tavola | Per prenotazioni: 080 4324526
– La Cantina | Per prenotazioni: 080 432 3473
– L’ aratro | Per prenotazioni: 080 432 2789
Gian Franco Bonanni
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