Donetsk (prima della guerra) Fonte QUI |
Questa storia vera è iniziata 30 anni fa quando morì mio padre. Mia madre rimase sola in una grande casa… aveva bisogno di aiuto e di compagnia. Con un po’ di ricerche e di fortuna, trovammo una giovane mamma Ucraina che si trovò bene nella sua stanza con bagno, tv e telefono.
Veniva da Donetsk… ed era figlia di padre russofono e madre Ucraina.Di notte, leggeva moltissimo ma solo libri in lingua russa e ogni tanto telefonava alla figlia che era rimasta a Donestk col fidanzato per finire gli studi. Già allora era pericoloso vivere in quella città perché le sparatorie notturne erano frequenti e non di rado, ci scappava il morto.
Col volgere degli anni, la salute di mia madre peggiorò e dovevo trasferirla dove potesse essere costantemente monitorata e accudita.
Ne parlai alla Signora ucraina dandole tutto il tempo che le sarebbe servito – senza fretta - per trovare un’altra sistemazione e dopo alcuni mesi – si disse pronta e se ne andò.
Anni dopo, con mia moglie, andammo a rivedere Fontanelice.
Mi sentii chiamare ed era lei! Ci informò – con giusto orgoglio - di aver trovato un buon posto di lavoro e la casa.
La figlia e il fidanzato – ora sposati – erano a Fontanelice anche loro e lavoravano insieme e per pagare il mutuo della loro casa.
Una storia a lieto fine ma quante storie simili sono finite male o non ancora finite?
Il problema – nel nord Ucraina – esisteva già almeno 30 anni fa e, già da allora era impensabile che un tale “bubbone” guarisse da solo!!!
Se - fin dall’inizio - tutte le parti in causa si fossero riunite attorno ad un tavolo, possibile che – in quasi 40 anni - non avessero trovato una soluzione pacifica? Nessuna guerra è eterna… prima o poi, finirà anche questa… ma quanti morti nel frattempo? Quanto dolore? Quanta distruzione? Quanto inquinamento?
Da uomo di pace… da uomo che rispetta i diritti di tutti, mi chiedo perche? È avvilente non riuscire a trovare risposte a domande che non dovrebbero nemmeno esserci!!!
Ma siamo sicuri di essere animali intelligenti?
Gian Franco Bonanni
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