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giovedì 9 febbraio 2023

Nascita, vita e fine di un impero

Quando andai a visitare Roma per la prima volta, avevo 8 anni e, come tutti, comprai il classico “ ricordino” con la lupa che allattava i due gemelli sotto di lei. La Storia dice che ROMOLO …tracciasse un solco con l’aratro per delimitare il confine definendo nemico di Roma chiunque l’avesse scavalcato ma Remo, per prendere in giro il fratello, lo scavalcò. Nacque una rissa al termine della quale Romolo uccise il fratello.

La natura del luogo dove sorse il nucleo iniziale di Roma era adatta allo scambio di merci, e il sale era di fondamentale importanza. Il  bestiame passava nei pressi del guado dell'isola Tiberina dove confluivano anche i percorsi per la via Salaria dalla Sabina e la via Campana dal Tirreno, quelli costieri tra Etruria (con la vicina Veio) e Campania (con le colonie greche) e i tratturi per la transumanza delle greggi. L’ubicazione era perfetta ma mancava una cosa… una cosa che desse ”lustro” alla nascita di Roma perché farla nascere dall’uccisione di un fratello, non era né eroico e nemmeno accattivante… Per questo si decise di scrivere un poema, l’ENEIDE che collegava le  gesta di un eroe Troiano alle future gesta eroiche dei Romani  L'Eneide (in latinoAeneis) è un poema epico della cultura latina scritto dal poeta Publio Virgilio Marone tra il 29 a.C. e il 19 a.C. Narra la leggendaria storia dell'eroe troiano Enea (figlio di Anchise e della dea Venere) che riuscì a fuggire dopo la caduta di Troia attraversando  il Mediterraneo fino ad approdare nel Lazio, diventando il progenitore del popolo romano.

In un certo senso, si può dire che la storia si ripete! Come ai tempi del risorgimento italiano è nata l’epopea garibaldina per dare una veste gloriosa ai Savoia, parimenti l’Eneide prelude le future gesta dei Romani.

L'Impero romano, consolidatosi nell'area euro-mediterranea tra il I secolo a.C. e il XV secolo, dopo la morte di Teodosio - fu suddiviso dal punto di vista amministrativo ma non politico in una pars occidentalis e in una pars orientalis.

L' Impero d'Occidente fu costituito solo dall'Italia, da alcune parti della Gallia e poche terre nei Balcani. E Gli Unni di Attila in Occidente.

Praticamente i romani conquistarono tutto il mondo allora conosciuto spazzando via piccoli regni appropriandosi delle loro ricchezze accumulate nel corso degli anni e portando a Roma i prigionieri in catene dietro il carro del vincitore.  Le donne e gli uomini diventarono schiavi, senza alcun diritto. Le ricchezze razziate dai Romani erano talmente tante che l’Imperatore di allora, esonerò il popolo dal pagare tasse per un secolo. Tutti dovevano dedicarsi solo a “Panem et circenses, cioè ai pranzi e ai divertimenti. Certo tal genere di vita, non era pertinente al rigore di chi governava il mondo perciò iniziò una lenta decadenza.  Un antico libro di stategia militare racconta come gli stessi Romani rimasero sconcertati dall’assedio di Numanzia. Una piccola città spagnola di 8mila abitanti, fu assediata per mesi a resistette eroicamente. Quando tutti si resero conto che era impossibile resistere ancora, presero una decisione condivisa anche dalle donne. Incendiarono la città, uccisero mogli e figli per poi uccidersi l’un l’altro buttandosi nel rogo della città che bruciava. Quando i vincitori ritornarono a Roma, non avevano nessun trofeo da mostrare… non un prigioniero, non una schiava, non un grammo d’oro. Fu una vittoria senza gloria!!!

La diffusione mondiale del cristianesimo nel mondo antico coincise perfettamente con l'entrata in crisi dell’ impero romano. Nel 313 d.C. l'Editto di Milano promosso dall'imperatore Costantino sancì la libertà di culto per i cristiani fino ad allora perseguitati ed etichettati come il male.

Dai culti politeisti al monoteismo. Il Cristianesimo nasce nei primi dieci anni dell'Impero romano. Inizialmente gli imperatori dell'Impero Romano avevano come obiettivo quello di sostenere il culto tradizionale, dei quali erano i massimi rappresentanti.

L'Impero romano fu sempre tollerante nei confronti dei culti dei popoli sottomessi, che dovevano però rispettare l'autorità dell'imperatore e i suoi interessi. Durante l'epoca imperiale , si diffusero oltre alla religione pubblica anche culti misterici riservati alle sette dove potevano partecipare piccoli gruppo di adepti uniti dalla volontà di unirsi con il divino.

La famiglia romana nell'antica Roma era molto più ampia della nostra. Oltre al padre, alla madre e ai figli, comprendeva le mogli dei figli, i nipoti, gli schiavi e i liberti.

Gli imperatori romani governarono fino al 395 d.C.  poi l’impero si divise in due parti distinte. L'Impero Romano d'Oriente e l'Impero d'Occidente.

LA CADUTA DELL'IMPERO ROMANO D' OCCIDENTE risale alla fine del IV secolo, sotto la spinta degli Unni - popolazioni turco-mongoliche - che  avanzarono verso Occidente per ondate successive:  In un primo tempo i nomadi iranici,  Sarmati e Alani, poi i Goti. Nell’anno 376, il popolo visigoto domandò asilo all'Imperatore Valente e varcò il Danubio. Quello di cui non si parla mai, è la crudeltà della quale erano oggetto i non romani. IL prigioniero era preso come schiavo e doveva ubbidire ciecamente al romano di turno …che poteva essere anche un “allibratore”! Come oggi si scommette negli ippodromi, nell’arena del Colosseo, si poteva scommettere sul gladiatore vincente! Il gladiatore veniva ben nutrito e ben addestrato… scendendo nell’arena, doveva inchinarsi e salutare l’Imperatore

AVE CAESAR… MORITURI TE SALUTANT!!! Quando un gladiatore era ferito, l’Imperatore poteva “graziarlo”  girando il pollice della mano destra verso l’alto oppure decretarne la morte col pollice verso terra... 

Alcune monete raffiguranti donne nell'epoca romana

Col tempo, aumentò anche la considerazione nei confronti delle donne che furono perfino rappresentate sulle monete… la moneta più significativa nell'iconografia monetale femminile è sicuramente un sesterzio raffigurante le tre sorelle dell'imperatore: Agrippina minore, Drusilla e Giulia. Le tre sorelle erano raffigurate rispettivamente come Concordia, Securitas e Abundantia, virtù necessarie allo Stato.

La caduta dell'Impero romano d'Occidente viene fissata formalmente dagli storici il 476 d.C., anno in cui Odoacre depose l'ultimo imperatore romano d'Occidente, Romolo Augusto. Ciò fu il risultato di un lungo processo di declino dell'Impero romano d'Occidente in cui quest'ultimo non riuscì a far rispettare il suo dominio sulle sue province e il suo vasto territorio fu diviso in diverse entità.

L'influenza delle nobili donne romane,non aveva mai raggiunto, negli affari di stato, l'ampiezza e la portata che ebbe poi durante l'Impero.

Donne e società: Roma antica. La donna romana aveva un ruolo nella società, legato all'istituto della maternità, rigorosamente regolato dal diritto. Il matrimonio era la condizione legale, entro la quale veniva generata la discendenza. Fondato sull'unione carnale tra l'uomo e la donna. La donna poteva possedere solo una minima quantità di oro, non doveva indossare colori vistosi, non poteva spostarsi su carrozze a meno che non fosse accompagnata similmente alle Musulmane di oggi.

I Romani attraversarono anche lo stretto della Manica e si spinsero a Nord verso la Scozia.

Venne perfino eretto un “Vallo di separazione” fra le due Etnie –il Vallo di Adriano -

Un certo numero di ricchi Romani fece costure e attrezzare ricche “DOMUS” oltre la Manica tanto che ancora oggi, quando un contadino ara la terra, non è raro trovare monete romane, utensili da lavoro ed altro ancora.

La situazione subì un ulteriore peggioramento con la conquista vandalica del Nordafrica: la perdita di province prospere (e del loro gettito fiscale) fu un duro colpo per l'Impero romano d'Occidente, che trovatosi per questo motivo in serie difficoltà economiche fu costretto a revocare tutti i benefici fiscali di cui godevano le classi possidenti e a revocare tutti i decreti di esenzione o di riduzione fiscale emanati in precedenza.

A causare l'arrivo dei Visigoti nelle vicinanze dell'impero romano furono gli Unni, una popolazione barbarica di origine mongolica che, spostandosi dalle loro terre originarie, invase  territori romani come le province romane nel territorio dell'odierna Austria: Rezia, Norico e Pannonia superiore. Sebbene tra Noricum e Roma vi fossero stati intensi scambi commerciali e avessero stretto tra di loro alleanze militari, intorno al 15 a.C. la maggior parte di quella che oggi conosciamo come Austria fu annessa all'Impero romano con l'imperatore Augusto, dando inizio a 500 anni di dominazione.

QUANDO SI PARLA dell’impero romano, c’è la tendenza a considerare solo i lati positivi della cosa trascurando una serie di orrori che di eroico hanno ben poco! Vecingetorice, capo dei  Galli, stava difendendo le sue posizioni ma quando capì di essere senza acqua e viveri, fece uscire dalla sua fortezza chi non era in grado di combattere. I Romani non permisero loro di allontanarsi e vecchi, donne e bambini morirono tutti disidratati al sole.

Le guerre puniche erano finite da anni quando decisero di distruggere Cartagine

Arrivarono al porto, uccisero tutti coloro che incontravano, fecero salire gli uomini sopra le loro case, li legarono come salami e li rovesciarono a  terra a testa in basso.

Non vedo nulla di eroico in questo comportamento. Personalmente credo che gli imperi, TUTTI GLI IMPERI, nessuno escluso, esprimano solo i lati peggiori dell’uomo. La Storia insegna che sono tutti destinati a cadere perché per quanto le cose possano essere studiate bene, c’è sempre… un “tallone d’ Achille” che scombina i piani.

L’uomo non sogna eroi ma di vivere nella SUA TERRA la terra .…la sua casa, il suo lavoro, la sua famiglia.

SULLE MIE TERRE NON TRAMONTA MAI IL SOLE. Frase che veniva ripetuta spesso dall'imperatore Carlo V d'Asburgo, divenuto erede di quattro dinastie, per indicare la vastità del suo impero, che comprendeva la Sicilia, la Sardegna, Napoli, i Paesi Bassi,  Germania, l'Austria, la Spagna ed atro ancora.

Si sbagliava e ci rimase male quando si fece notte anche da lui!!!.

Ancora una cosa…  le comunicazioni.. fra nord Africa e Roma. Una serie di addetti, era incaricata di mantenere attivi alcuni falò anche di notte per illuminare specchi che avrebbero riflesso la luce su altri specchi e, così facendo, di specchio in specchio, un messaggio cifrato sarebbe arrivato a Roma in 24 ore.

Gian Franco Bonanni


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