La natura del
luogo dove sorse il nucleo
iniziale di Roma era adatta allo scambio
di merci, e il sale era di fondamentale importanza. Il bestiame passava nei pressi del guado
dell'isola Tiberina dove confluivano
anche i percorsi per la via Salaria dalla Sabina e la via Campana dal Tirreno,
quelli costieri tra Etruria (con la vicina Veio) e Campania (con le colonie
greche) e i tratturi per la transumanza delle greggi. L’ubicazione era perfetta
ma mancava una cosa… una cosa che desse ”lustro” alla nascita di Roma perché
farla nascere dall’uccisione di un fratello, non era né eroico e nemmeno accattivante…
Per questo si decise di scrivere un poema, l’ENEIDE che collegava le gesta di un eroe Troiano alle future gesta
eroiche dei Romani L'Eneide (in latino: Aeneis) è un poema epico della cultura
latina scritto dal poeta Publio Virgilio
Marone tra
il 29 a.C. e il 19 a.C. Narra la leggendaria storia dell'eroe
troiano Enea (figlio di Anchise e della dea Venere) che riuscì a fuggire
dopo la caduta di Troia attraversando il Mediterraneo fino ad approdare nel Lazio, diventando il
progenitore del popolo romano.
In un certo senso, si può dire che la storia si ripete! Come ai
tempi del risorgimento italiano è nata l’epopea garibaldina per dare una veste
gloriosa ai Savoia, parimenti l’Eneide prelude le future gesta dei Romani.
L'Impero romano, consolidatosi nell'area euro-mediterranea tra il I
secolo a.C. e il XV
secolo, dopo la morte di Teodosio - fu suddiviso dal punto di vista
amministrativo ma non politico in una pars occidentalis e in una pars orientalis.
L' Impero d'Occidente fu costituito
solo dall'Italia, da alcune parti della Gallia e poche terre nei Balcani. E Gli Unni di Attila in Occidente.
Praticamente
i romani conquistarono tutto il mondo allora conosciuto spazzando via piccoli
regni appropriandosi delle loro ricchezze accumulate nel corso degli anni e
portando a Roma i prigionieri in catene dietro il carro del vincitore. Le donne e gli uomini diventarono schiavi,
senza alcun diritto. Le ricchezze razziate dai Romani erano talmente tante che
l’Imperatore di allora, esonerò il popolo dal pagare tasse per un secolo. Tutti
dovevano dedicarsi solo a “Panem et circenses, cioè ai pranzi e ai divertimenti.
Certo tal genere di vita, non era pertinente al rigore di chi governava il
mondo perciò iniziò una lenta decadenza.
Un antico libro di stategia militare racconta come gli stessi Romani
rimasero sconcertati dall’assedio di Numanzia. Una piccola città spagnola di 8mila
abitanti, fu assediata per mesi a resistette eroicamente. Quando tutti si resero
conto che era impossibile resistere ancora, presero una decisione condivisa
anche dalle donne. Incendiarono la città, uccisero mogli e figli per poi uccidersi
l’un l’altro buttandosi nel rogo della città che bruciava. Quando i vincitori
ritornarono a Roma, non avevano nessun trofeo da mostrare… non un prigioniero,
non una schiava, non un grammo d’oro. Fu una vittoria senza gloria!!!
La diffusione mondiale del cristianesimo nel mondo antico coincise perfettamente con
l'entrata in crisi dell’ impero romano. Nel 313 d.C. l'Editto di
Milano promosso dall'imperatore Costantino sancì la libertà di culto per i
cristiani fino ad allora perseguitati ed etichettati come il male.
Dai culti
politeisti al monoteismo. Il Cristianesimo nasce nei primi dieci anni dell'Impero romano.
Inizialmente gli imperatori dell'Impero Romano avevano come obiettivo quello di
sostenere il culto tradizionale, dei quali erano i massimi rappresentanti.
L'Impero romano fu sempre tollerante nei
confronti dei culti dei popoli sottomessi, che dovevano però rispettare
l'autorità dell'imperatore e i suoi interessi. Durante l'epoca imperiale , si
diffusero oltre alla religione pubblica anche culti misterici riservati alle
sette dove potevano partecipare piccoli gruppo di adepti uniti dalla volontà di
unirsi con il divino.
La famiglia
romana nell'antica Roma era molto più ampia della nostra. Oltre al padre, alla
madre e ai figli, comprendeva le
mogli dei figli, i nipoti, gli schiavi e i
liberti.
Gli imperatori romani governarono
fino al 395 d.C. poi l’impero si divise
in due parti distinte. L'Impero Romano d'Oriente e l'Impero d'Occidente.
LA CADUTA DELL'IMPERO ROMANO D' OCCIDENTE risale alla
fine del IV secolo, sotto la spinta degli Unni - popolazioni turco-mongoliche -
che avanzarono verso Occidente per
ondate successive: In un primo tempo i
nomadi iranici, Sarmati e Alani, poi i Goti. Nell’anno
376, il popolo visigoto domandò asilo all'Imperatore Valente e varcò il Danubio. Quello di cui
non si parla mai, è la crudeltà della quale erano oggetto i non romani. IL prigioniero
era preso come schiavo e doveva ubbidire ciecamente al romano di turno …che
poteva essere anche un “allibratore”! Come oggi si scommette negli ippodromi,
nell’arena del Colosseo, si poteva scommettere sul gladiatore vincente! Il
gladiatore veniva ben nutrito e ben addestrato… scendendo nell’arena, doveva
inchinarsi e salutare l’Imperatore
AVE CAESAR… MORITURI TE
SALUTANT!!! Quando un gladiatore era ferito, l’Imperatore poteva “graziarlo” girando il pollice della mano destra verso
l’alto oppure decretarne la morte col pollice verso terra...
Alcune monete raffiguranti donne nell'epoca romana |
Col tempo, aumentò anche la considerazione nei confronti delle donne che furono perfino rappresentate sulle monete… la moneta più significativa nell'iconografia monetale femminile è sicuramente un sesterzio raffigurante le tre sorelle dell'imperatore: Agrippina minore, Drusilla e Giulia. Le tre sorelle erano raffigurate rispettivamente come Concordia, Securitas e Abundantia, virtù necessarie allo Stato.
La caduta dell'Impero romano d'Occidente viene
fissata formalmente dagli storici il 476 d.C., anno in cui Odoacre depose
l'ultimo imperatore romano d'Occidente, Romolo Augusto. Ciò fu il risultato di
un lungo processo di declino dell'Impero romano d'Occidente in cui quest'ultimo
non riuscì a far rispettare il suo dominio sulle sue province e il suo vasto territorio
fu diviso in diverse entità.
L'influenza delle nobili donne romane,non aveva mai
raggiunto, negli affari di stato, l'ampiezza e la portata che ebbe poi durante
l'Impero.
Donne e società: Roma antica. La donna romana aveva un ruolo nella società, legato
all'istituto della maternità, rigorosamente regolato dal diritto. Il matrimonio
era la condizione legale, entro la quale veniva generata la discendenza.
Fondato sull'unione carnale tra l'uomo e la donna. La donna poteva possedere
solo una minima quantità di oro, non doveva indossare colori vistosi, non
poteva spostarsi su carrozze a meno che non fosse accompagnata similmente alle
Musulmane di oggi.
I Romani attraversarono anche
lo stretto della Manica e si spinsero a Nord verso la Scozia.
Venne perfino eretto un “Vallo
di separazione” fra le due Etnie –il Vallo di Adriano -
Un certo numero di ricchi
Romani fece costure
e attrezzare ricche “DOMUS” oltre la Manica tanto che ancora oggi, quando un
contadino ara la terra, non è raro trovare monete romane, utensili da lavoro ed
altro ancora.
La situazione subì un ulteriore
peggioramento con la conquista vandalica del Nordafrica: la perdita di province
prospere (e del loro
gettito fiscale) fu un duro colpo per l'Impero romano d'Occidente,
che trovatosi per questo motivo in serie difficoltà economiche fu costretto a
revocare tutti i benefici fiscali di cui godevano le classi possidenti e a revocare tutti i decreti di
esenzione o di riduzione fiscale emanati in precedenza.
A causare l'arrivo dei Visigoti
nelle vicinanze dell'impero romano furono
gli Unni, una popolazione barbarica di origine mongolica che, spostandosi dalle
loro terre originarie, invase territori
romani come le province romane nel
territorio dell'odierna Austria: Rezia, Norico e Pannonia superiore. Sebbene tra Noricum e Roma vi fossero stati intensi
scambi commerciali e avessero
stretto tra di loro alleanze militari, intorno al 15 a.C. la maggior parte di
quella che oggi conosciamo come Austria fu annessa all'Impero romano con l'imperatore Augusto,
dando inizio a 500 anni di dominazione.
QUANDO SI PARLA dell’impero
romano, c’è la tendenza a considerare solo i lati positivi della cosa
trascurando una serie di orrori che di eroico hanno ben poco! Vecingetorice,
capo dei Galli, stava difendendo le sue
posizioni ma quando capì di essere senza acqua e viveri, fece uscire dalla sua
fortezza chi non era in grado di combattere. I Romani non permisero loro di
allontanarsi e vecchi, donne e bambini morirono tutti disidratati al sole.
Le guerre puniche erano finite
da anni quando decisero di distruggere Cartagine
Arrivarono al porto, uccisero
tutti coloro che incontravano, fecero salire gli uomini sopra le loro case, li
legarono come salami e li rovesciarono a
terra a testa in basso.
Non vedo nulla di eroico in
questo comportamento. Personalmente credo che gli imperi, TUTTI GLI IMPERI,
nessuno escluso, esprimano solo i lati peggiori dell’uomo. La Storia insegna
che sono tutti destinati a cadere perché per quanto le cose possano essere
studiate bene, c’è sempre… un “tallone d’ Achille” che scombina i piani.
L’uomo non sogna eroi ma di
vivere nella SUA TERRA la terra .…la sua casa, il suo lavoro, la sua famiglia.
SULLE MIE TERRE NON TRAMONTA MAI IL SOLE.
Frase che veniva ripetuta spesso dall'imperatore Carlo V d'Asburgo, divenuto erede
di quattro dinastie, per indicare la vastità del suo impero, che comprendeva la
Sicilia, la Sardegna, Napoli, i Paesi Bassi, Germania, l'Austria, la Spagna ed atro ancora.
Si sbagliava e
ci rimase male quando si fece notte anche da lui!!!.
Ancora una cosa… le comunicazioni.. fra nord Africa e Roma. Una
serie di addetti, era incaricata di mantenere attivi alcuni falò anche di notte
per illuminare specchi che avrebbero riflesso la luce su altri specchi e, così
facendo, di specchio in specchio, un messaggio cifrato sarebbe arrivato a Roma
in 24 ore.
Gian Franco Bonanni
Nessun commento:
Posta un commento