Nel 1956 mi trasferì a Imola con la mia famiglia e a 14 anni venni iscritto all’ ITI Guglielmo Marconi di Forlì.
Finita la scuola con buoni risultati andai subito a lavorare.
Il 20 gennaio 1962 fu il mio primo giorno di lavoro alla Cognetex e mi affiancarono a un ingegnere elettronico. Costui, l’ ingegner Sommariva, era piccolo e grasso, si faceva prima a passarci sopra che a farci un giro attorno! Sordo come una campana, con due fondi di bottiglia per occhiali, non riusciva a risolvere un problema. Avevamo una macchina tessile nuova che doveva avviarsi con un pulsante a impulsi ma il motore si riscaldava troppo. Lui misurava la temperatura esterna del motore ma le temperature a rischio, erano all’ interno! Io chiesi alla ditta che ci riforniva decine di motori al mese, di farci una fornitura con misuratore di calore interno leggibile e raffreddabile dall’ esterno. Questo funzionava ma l’ Ingegnere mi convocò! Bonanni, lei mi ha profondamente deluso perciò non ho più bisogno della sua collaborazione. Da questo momento, si ritenga libero.
Mi misi a girare tutti i reparti finché un giorno arrivò il Direttore! Ci ha guardati tutti per bene, come un esame radiologico poi disse: Sono andato a vedere la ditta che fabbrica tappi a pressione per bibite la loro pressa lavora a 100 pezzi al minuto e la nostra a 30!!! Occorre un volontario che vada in visita alla Olivetti di Ivrea, si studi i loro procedimenti di lavorazione, prenda campioni, faccia calcoli e prove per poter usare, anche da noi, la loro tecnologia. Chi si offre? I miei colleghi scivolarono indietro, io rimasi fermo e fu così che mi trasformai in progettista meccanico . feci foto , e mi fu concesso di prendere campioni da studiare in laboratorio per ordinare le idee e tre mesi dopo, anche le nostre presse andavano veloci!
...ma Sommariva non c’ era più!!!
Gian Franco Bonanni
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