Gian Franco Bonanni
Volontariato, solidarietà, tutela dei diritti, informazione sociale e solidale
Non tutte le nuove tecnologie sono rispettose dell'uomo e dell'ambiente che a lui serve per vivere. L'Associazione Comitato a Tutela dei Diritti Imola, vuole riempire un vuoto di informazione, valutare le nuove scoperte e l'impatto che avranno sulla qualità della nostra vita, nonché eventuali rischi per la nostra salute ad esse connessi
venerdì 21 aprile 2023
Pillole di verità
Da un esame anche superficiale, si possono notare moltissime cose che andrebbero migliorate in Italia. Solo nello scorso anno 265 donne sono state uccise e il rischio è grande ovunque… camminando nelle strade, in metropolitana. L’uso di droga è aumentato… e perfino avere la propria casa è diventato un problema… possono occuparla e nessuno - ad eccezione di un giornalista – Mario Giordano - fa qualcosa per liberarla. Certo i lunghi anni vissuti sotto la dittatura COVID hanno contribuito ad annebbiare la mente di molte persone e serviranno mesi o forse anni per ristabilire l’equilibrio mentale e le difese immunitarie compromesse dall’uso forzato del vaccino sperimentale. Nell’ultima puntata di “fuori dal coro”, Giordano ha esibito documenti che dimostrano che il ministro Speranza, fino all’ultimo, ha spinto per la vaccinazione anche fin dopo una sospensione della stessa provocando la morte di persone che non sarebbero state vaccinate. E gli italiani, tutti zitti! L’unica protesta che si è sentita, è stata quella contro una insegnante che aveva recitato – con gli studenti – una Ave Maria in classe! Gianna Nannini direbbe che queste sono ‘seghe mentali’ ma non è così!!! In una società che vuole narcotizzare le menti, le religioni - avendo una radice spirituale più profonda, sono difficili da estirpare.
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40026 Imola BO, Italia
L'idea di far nascere l' Associazione Comitato a Tutela dei Diritti Imola è del Sign. Bruno Grandi. Il primo Pres. è stato ed è tuttora Gian Franco Bonanni
Tel. personale: 371 125 1299
giovedì 13 aprile 2023
I miei dubbi sulla morte di Fausto Coppi
La morte di Fausto Coppi è seguita ad un una banale malaria non diagnosticata; ho detto banale malaria perché già alle elementari, la maestra Velia Cimatti Ricci (vedi foto) ci aveva detto che la malaria si cura benissimo col Chinino. A tutt’ oggi si calcola che nel mondo, siano morte milioni di persone.
Fausto Coppi nel 1959, era andato in Africa, nell'Alto Volta, con Raphaël Géminiani e Jacques Anquetil, tutti invitati ad un'eccezionale corsa nelle vie della città di Ouagadougou, per celebrare un anniversario.
Antonio Agosti, l'infermiere di Coppi disse: "Lo vidi morire, controllando i valori sballati degli esami del sangue”, ora saranno infatti trascorsi 63 anni dalla sua morte prematura, avvenuta alle 8,45 di sabato 2 gennaio 1960 all'ospedale di Tortona. Ad Imola, Fausto Coppi aveva un grande amico, il Dott. Lincei che molto spesso lo preparava prima e durante le gare ma nessuno lo avvisò della malaria!!!
Quando andò all’ ospedale, era tardi e gli bastò vedere il colore del viso per capire che era malaria. Il Dottor Lincei, per svariati anni, fu Presidente onorario del Comitato a tutela dei diritti. Anche il fratello di Fausto Coppi, Serse, mori presto! Le gomme delle bici da corsa, sono strettissime e non sempre la strada è perpendicolare ai binari del treno nei passaggi a livello! La gomma di Serse Coppi si incanalò nei binari e lui picchiò la testa. Perfino la morte di Marco Pantani sembra un romanzo, anche lui andava forte e vinceva troppo spesso e inoltre – da buon romagnolo – diceva pure quello che pensava. Forse anche il mondo delle scommesse ha le sue esigenze. Si tratti di cavalli, ciclisti, Formula uno o altro! Nigel Mansell ad esempio, perse una gara solo perché - ai box - gli avevano caricato poca benzina! Sempre Mansell perse un mondiale perché a un giro dall’ essere campione del mondo, gli cambiarono le gomme senza stringere i bulloni lasciandolo su tre ruote!!!
Ovviamente – in tutti gli sport c’ è qualcuno che ha interesse a manipolare i risultati.-
Fausto Coppi nel 1959, era andato in Africa, nell'Alto Volta, con Raphaël Géminiani e Jacques Anquetil, tutti invitati ad un'eccezionale corsa nelle vie della città di Ouagadougou, per celebrare un anniversario.
Antonio Agosti, l'infermiere di Coppi disse: "Lo vidi morire, controllando i valori sballati degli esami del sangue”, ora saranno infatti trascorsi 63 anni dalla sua morte prematura, avvenuta alle 8,45 di sabato 2 gennaio 1960 all'ospedale di Tortona. Ad Imola, Fausto Coppi aveva un grande amico, il Dott. Lincei che molto spesso lo preparava prima e durante le gare ma nessuno lo avvisò della malaria!!!
Quando andò all’ ospedale, era tardi e gli bastò vedere il colore del viso per capire che era malaria. Il Dottor Lincei, per svariati anni, fu Presidente onorario del Comitato a tutela dei diritti. Anche il fratello di Fausto Coppi, Serse, mori presto! Le gomme delle bici da corsa, sono strettissime e non sempre la strada è perpendicolare ai binari del treno nei passaggi a livello! La gomma di Serse Coppi si incanalò nei binari e lui picchiò la testa. Perfino la morte di Marco Pantani sembra un romanzo, anche lui andava forte e vinceva troppo spesso e inoltre – da buon romagnolo – diceva pure quello che pensava. Forse anche il mondo delle scommesse ha le sue esigenze. Si tratti di cavalli, ciclisti, Formula uno o altro! Nigel Mansell ad esempio, perse una gara solo perché - ai box - gli avevano caricato poca benzina! Sempre Mansell perse un mondiale perché a un giro dall’ essere campione del mondo, gli cambiarono le gomme senza stringere i bulloni lasciandolo su tre ruote!!!
Ovviamente – in tutti gli sport c’ è qualcuno che ha interesse a manipolare i risultati.-
Gian Franco Bonanni
2° Elementare nati nel 1942 a Pieve Cesato (RA) Ex Palazzo Zannoni |
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